
Nell’arena dei gladiatori: una visita al Verlasce di Venafro
I visitatori che scelgono Venafro possono scoprire un vero e proprio gioiello nascosto tra la selva di case moderne.
Percorrendo una piccola stradina, ci si imbatte in quello che una volta era il palcoscenico di battaglie e giochi.
Stiamo parlando dell’anfiteatro romano di Venafro.
Il Verlasce o Verlascio, risalente al I secolo d.C., fu costruito appena fuori le mura della città per ospitare spettacoli e gladiatori provenienti da tutto l’impero.
Conserva ancora oggi questo legame, in quanto si affaccia sulla strada che collega Roma all’entroterra molisano.
Se si vuole assaporare la vita della Venafrum romana – ma non solo – qui si avrà l’opportunità di fare una passeggiata tra le rovine della colonia augustea.
Prendendosi una gradevole pausa dalla vita cittadina.
L’anfiteatro romano
Il termine Verlasce deriva dalla volgarizzazione del termine Perielasium, che in latino indica uno spazio circolare.
L’anfiteatro fu costruito in un momento in cui la colonia romana di Venafrum si arricchì di edifici e monumenti. Aveva una caratterizzazione diversa rispetto al teatro.
Quest’ultimo, infatti, si trovava quasi sempre all’interno delle mura cittadine, come riscontrabile anche a Venafro.
Ed era il luogo in cui le classi agiate si recavano per assistere a spettacoli di recitazione, canto e poesia.
L’anfiteatro, invece, sorgeva al di fuori della cinta muraria per via della natura degli spettacoli che si svolgevano. Infatti erano destinati anche ai ceti più bassi.
La posizione periferica rispondeva alla necessità di permettere agli spettatori provenienti da un altro luogo di raggiungerlo.
Tra l’atro l’anfiteatro, spesso, era anche palcoscenico di rivolte. In questo modo diventava più semplice contenerle, chiudendo l’entrata alla città.
Una palestra per i gladiatori
L’importanza dell’anfiteatro romano si comprende meglio grazie ad un’epigrafe con bassorilievo emersa durante gli scavi.
Il reperto è oggi conservato nell’atrio del Palazzo Cimorelli, sempre a Venafro.
Gli esperti ipotizzano che esistessero in loco anche dei centri di addestramento per i gladiatori.
Lo si suppone per via della presenza di una struttura così grande all’interno di una colonia romana,
Le palestre in cui si allenavano si trovavano nelle vicinanze dell’anfiteatro. Al loro interno veniva impartita una ferrea disciplina, per evitare rivolte verso l’autorità romana.
Nelle vicinanze, infatti, sono stati ritrovati dei frammenti di quella che sembrerebbe una sala rettangolare. Cosa che dà ancor più valore a questa tesi.
L’abbandono e la riconquista
Il Verlasce andò in disuso probabilmente già durante l’impero di Costantino.
Nel corso del Medioevo, come tutte le costruzioni di età romana, divenne una cava di marmo.
Vi si recuperava il materiale utile per altri edifici.
Con molta probabilità raggiunse la forma attuale nel corso del XVII secolo. In quell’epoca l’anfiteatro si trasformò in rimessa per gli animali.
Furono distrutte le gradinate e furono create le costruzioni che sono ancora visibili al giorno d’oggi.
Come arrivare
Visitare il Verlasce è molto facile, data la sua posizione.
Raggiungibile in macchina, in treno o in bus, si trova in Via delle Milizie. È una piccola stradina che confluisce nella strada SS 85 Venafrana.
Un’area molto vicina alla fermata degli autobus e anche alla stazione ferroviaria.
Una volta arrivati, il sito è visitabile a piedi e in tranquillità.
Photo credits: Primopianomolise.it e Molisenetwork.net