Termoli, dal tramonto all’alba (sul mare)

Termoli, dal tramonto all’alba (sul mare)

Il trabucco immerso nella luce dorata del tramonto, che accarezza il pontile e si riflette sulle onde, è senz’altro una delle immagini più suggestive di Termoli.

Ed è anche una vista che non ci si aspetterebbe di trovare sull’Adriatico. Nonostante la cittadina marinara sorga sulla costa orientale, infatti, dal suo litorale è possibile ammirare il sole scomparire all’orizzonte.

Ciò non significa, però, che bisogna rinunciare all’alba sul mare. A Termoli è possibile osservare entrambi. Un fenomeno singolare, dovuto alla particolare posizione in cui sorge l’antico borgo molisano.

Se si è fortunati, poi, ci si può imbattere nella luna sorgere dal versante del porto e del sole tramontare dal versante della Maiella: succede una sola volta all’anno, nel mese di luglio.

Per gli amanti dei selfie e per gli appassionati di Instagram si tratta, perciò, di una location che sa regalare indiscutibili soddisfazioni.

Tra gli scorci più caratteristici da fotografare, poi, c’è sicuramente il centro storico visto dalla spiaggia. Il promontorio, con la torre medievale e le piccole case colorate addossate le une alle altre, è lo sfondo ideale per gli scatti romantici.

I vicoli della città vecchia: dalla ‘Rejecelle’ alla cattedrale romanica

Il percorso che conduce dalla porta d’ingresso Castello Svevo alla Cattedrale di Santa Maria della Purificazione è forse breve, in linea d’aria. Tuttavia la rete di vicoli che si dirama all’interno delle vecchie mura lo rende tutt’altro che noioso.

Quando si imbocca una stradina non si sa mai se si finisce in un’altra viuzza, in una piccola piazza o di fronte al mare: il fattore sorpresa è sempre dietro l’angolo.

Soprattutto quando, all’improvviso, si sbuca in piazza Duomo. E ci si ritrova davanti alla maestosa facciata della Cattedrale: 22 metri di pietra immacolata su cui si stagliano colonne, archi, draghi e grifoni. Immaginarla illuminata dalla luna aiuta ad avere un’idea dell’impatto visivo.

Il centro storico è famoso anche perché vanta un primato: ospita il vicolo più stretto d’Italia. I termolesi gli hanno dato anche un nome: “A Rejecelle”.

I suoi 34 centimetri di larghezza lo rendono percorribile da una persona per volta. C’è chi racconta che nei secoli passati, per stabilire a chi toccasse attraversarlo per primo, si ricorresse perfino al duello.

Ma il paese vecchio ha molto altro da offrire accanto all’innegabile bellezza dei luoghi. Qui si trovano numerosi ristoranti, locali, negozi d’artigianato e botteghe che rendono particolarmente piacevole farvi tappa. Sia di giorno, per scorgere in lontananza il profilo delle Tremiti quando non c’è foschia, sia di sera.

Il Castello Svevo, tra fantasmi e rievocazioni storiche

E poi, ovviamente, c’è il simbolo della città. La torre quadrangolare del Castello Svevo, un tempo carcere e fortezza, mantiene ancora oggi intatta la sua aspra bellezza.

Come ogni antico maniero che si rispetti, anche quello termolese ha il suo fantasma. Secondo le leggende, tra le volte medievali si aggirerebbe “u mazz’marill”. Uno spettro che più che incutere timore, causerebbe scompiglio. Si dice, infatti, che il suo passatempo preferito sia quello di aggirarsi tra le vicine abitazioni e giocare qualche scherzo o dispetto ai residenti.

Ad accrescere il fascino della fortezza contribuisce anche una delle più celebri rievocazioni storiche che oggi si svolgono in Molise.

Si tratta dell’incendio del castello: evento che, a Ferragosto, ripercorre l’assalto messo a segno dai Turchi nel 1566. Gruppi di paranze si avvicinano via mare e approdano sulla spiaggia, appiccando il fuoco intorno alla torre sveva, che scompare e ricompare tra il fumo e le scintille.

I fuochi d’artificio e lo spettacolo pirotecnico sono assolutamente imperdibili.

Le bancarelle, gli appuntamenti musicali e i punti ristoro con le specialità gastronomiche locali fanno da contorno ad un appuntamento che ogni anno richiama in città migliaia di spettatori.

Il “brodetto”, sovrano indiscusso della cucina termolese

La cittadina costiera molisana è famosa, tra l’altro, anche per la sua cucina. Sapori genuini e cibi semplici sono il punto di partenza di piatti tipici dai sapori inconfondibili.

Il più rinomato, tra questi, è senza dubbio il brodetto. Un tegame di coccio racchiude una saporitissima zuppa che fa dell’abbondanza del pesce utilizzato una delle caratteristiche principali.

Tra gli ingredienti abbondano crostacei e molluschi, ma anche sogliole, triglie, seppie, gallinelle. Il tocco che lo contraddistingue dalle varianti delle altre regioni è il peperone, che contribuisce a dare al brodetto termolese un gusto caratteristico e delicato.

Altre pietanze locali molto apprezzate sono le seppie con i piselli (sécce e ‘pisille), i polpi in purgatorio (pulepe ‘mbregatorie) e le triglie alla ingordo (triglie alla ‘ngorde).

Una menzione speciale la meritano “u scescille”, le polpette ovali fatte di formaggio, uova e pane raffermo che vengono cotte al sugo.

 

Photo credits: Tommaso Labella e Molisenews24.it

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