Capracotta: la vacanza sostenibile tra neve, aria buona e sapori gourmet

Capracotta: la vacanza sostenibile tra neve, aria buona e sapori gourmet

Non solo nevicate record. Capracotta è un vero e proprio laboratorio di sostenibilità.

È un piccolo borgo, tra i più alti dell’Appennino, che propone un nuovo modo di fare turismo.

Partendo dalla qualità dell’aria – purissima – e dalla genuinità dei suoi prodotti tipici.

Ma soprattutto mettendo in campo esperienze autentiche, a stretto contatto con la natura e con la gente del posto.

Una citazione di Alberto Sordi nel film “Il Conte Max” ricorda che nella “Cortina degli Abruzzi” si fa turismo da tempi non sospetti.

Ma la neve non è l’unico punto di forza dell’offerta turistica. Negli anni si è andati oltre gli impianti di risalita di Monte Capraro e le piste da fondo di Prato Gentile.

In effetti Capracotta è bella tutte le stagioni. Se l’inverno si scia, nel resto dell’anno si possono fare escursioni, praticare sport e molto altro ancora.

Vivere la natura: il Giardino della Flora Appenninica

Soprattutto si può vivere la natura a 360 gradi in questo borgo dove – scherzano i residenti – “fa 9 mesi di freddo e 3 di fresco”.

Chi visita questo centro turistico dell’Alto Molise non può non visitare il Giardino della Flora Appenninica.

È uno scrigno di biodiversità unico nel suo genere.

Non a caso i ricercatori e gli studenti qui sono sempre di casa.

Così come i visitatori, attratti anche dai vari laboratori proposti nel corso dell’anno, alcuni dei quali dedicati anche all’agroalimentare.

E poi ci sono gli eventi culturali e i concerti, organizzati in uno scenario assolutamente incantevole.

Di certo si ha l’opportunità di ammirare piante rare, alcune delle quali a rischio estinzione.

Numerose anche le piante officinali, impiegate anche nei vari laboratori.

I sentieri per il trekking

Nel Giardino della Flora Appenninica sono riprodotti diversi habitat.

Alcuni, come la faggeta e le paludi, sono naturali. Altri, come nel caso dello stagno, sono stati riprodotti.

Ma la sostanza non cambia: una passeggiata in questo angolo dell’Alto Molise permette di conoscere l’ambiente tipico della montagna in tutte le sue sfaccettature.

Naturalmente anche gli amanti del trekking trovano sentieri spettacolari, a vari livelli di difficoltà, in modo da accontentare proprio tutti.

Uno dei più suggestivi porta sulla vetta di Monte Campo, a oltre 1700 metri di altezza.

Il panorama è semplicemente meraviglioso, spiegarlo con le parole sarebbe riduttivo.

Interessanti e impegnativi anche i percorsi per gli amanti delle due ruote, mentre le escursioni a cavallo sono praticamente all’ordine del giorno in Alto Molise.

La Pezzata, la pietanza dei pastori transumanti

Uno dei punti di riferimento per le attività sportive o per le passeggiate all’aria aperta è senza dubbio Prato Gentile.

Ma la prima domenica d’agosto la musica cambia: entrano in scena i buongustai.

È il giorno della Pezzata, una delle sagre più famose d’Italia.

Migliaia di visitatori prendono d’assalto il pratone per gustare la tipica pietanza dei transumanti.

Oppure per stuzzicare l’appetito con la classica grigliata di agnello.

Pezzata a parte, a Capracotta tutta l’estate c’è vita. Vengono organizzati eventi a ripetizione.

Lungo il corso principale del paese c’è sempre movimento, a tutte le ore.

Perché mentre il popolo della notte rincasa, arrivano gli appassionati del trekking. Che, dopo aver consumato una ricca colazione, partono per un’escursione.

La festa triennale della Madonna di Loreto

Un altro periodo interessante per visitare Capracotta è a settembre, con la ricorrenza della Madonna di Loreto.

È una ricorrenza religiosa molto sentita. Particolare.

Viene infatti celebrata ogni tre anni, in modo da consentire a tutti i capracottesi sparsi nel modo di ritornare nella terra natia o dei loro nonni.

Suggestiva la processione aux flambeaux, quando la sera del 7 settembre a statua della Vergine viene trasferita dal Santuario, posto all’ingresso del paese, alla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta.

Ma è ancor più coinvolgente la processione che conclude i festeggiamenti. A guidarla ci sono infatti i cavalli bardati.

Quando giungono davanti al Santuario accennano un inchino davanti alla statua della Madonna.

Il Santuario della Madonna di Loreto e la chiesa di Santa Maria Assunta

A proposito: una visita al piccolo Santuario della Madonna di Loreto – ricostruito in stile neo romanico – è d’obbligo.

Ancora più interessante la chiesa madre di Santa Maria Assunta, nella parte più alta del paese.

Sebbene sia stata del tutto ricostruita nel XVIII secolo, ha origini ben più antiche. A testimoniarlo un bassorilievo risalente al periodo rinascimentale.

Anche il fonte battesimale, in legno di noce, è riconducibile a un periodo precedente la ricostruzione.

Naturalmente Capracotta richiama visitatori anche e soprattutto nel periodo invernale.

La nevicata da Guinness dei primati e le attività per gli amanti dello sci

Di neve ne fa tanta, da queste parti. Nel mese di marzo del 2015 fu stabilito un record mondiale: in 18 ore caddero oltre 250 centimetri di neve.

Ne parlarono gli organi di informazione di tutto il mondo.

Certo è che gli amanti dello sci trovano le risposte che cercano.

Si può praticare lo sci alpino a Monte Capraro, dove sono presenti una seggiovia e una sciovia.

Mentre per gli appassionati del fondo ci sono le piste di Prato Gentile, di diverse difficoltà.

Si va da quella più adatta ai turisti a quella riservata a chi pratica questo sport a livello agonistico.

Non a caso lo stadio del fondo “Mario Di Nucci” ha ospitato anche i Campionati Italiani Assoluti e la Coppa Europa di fondo.

Oltre allo sci, in questo periodo a Capracotta e dintorni vengono organizzate anche le ciaspolate.

Oppure si può salire a bordo delle motoslitte.

Capracotta a tavola, sapori d’altri tempi

E per chiudere in bellezza questo viaggio alla scoperta di Capracotta è d’obbligo mettersi a tavola per gustare le prelibatezze locali.

Sarebbe riduttivo limitarsi a citare i formaggi tipici dell’Alto Molise.

Quelli di Capracotta – in primis caciocavalli, trecce e stracciate – sono molto richiesti sul mercato, è vero.

Così come le carni provenienti dagli allevamenti tradizionali.

Ma la cucina capracottese è arricchita anche da altri sapori. Si possono ad esempio gustare ottime pietanze a base di tartufo.

Non tutti lo sanno, ma l’Alto Molise è una delle terre più ricche di questo prezioso prodotto del sottobosco.

Particolarmente pregiato il bianco. Ma anche il nero fa un’ottima figura su varie portate.

I prodotti della terra: lenticchie, farro ed erbe spontanee

Oltre al tartufo, si possono assaporare anche piatti arricchiti con erbe spontanee raccolte in loco. Cicoria, orapi e asparagi, solo per citarne alcune.

Da non perdere, poi, le celebri lenticchie di Capracotta. Quelle raccolte ad alta quota hanno tutto un altro sapore.

Tra l’altro, grazie all’impegno di alcuni giovani del posto, è anche possibile acquistarle e portarle a casa. Hanno anche recuperato cereali autoctoni.

Fra questi spicca il farro, il “grano” degli antichi Sanniti.

Insomma: anche a tavola ci si tratta bene, in quel di Capracotta!

Del resto dopo aver trascorso una giornata all’aria aperta – respirando aria purissima e facendo molta attività – viene un certo appetito.

Non approfittare della presenza di tanti sapori così genuini sarebbe un vero peccato.

Photo Credits: montagnaperta.com

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