Esperienze nella natura al profumo di tartufo a San Pietro Avellana
Il nome di San Pietro Avellana è legato indissolubilmente al prodotto più importante raccolto nei suoi boschi: il tartufo.
Non si può visitare questo grazioso borgo incastonato nel verde dell’Alto Molise senza gustare questo fungo pregiato.
Lo trovi – è il caso di dire – in tutte le “salse”.
Puoi grattugiarlo fresco sulle tagliatelle o sulle carni.
Oppure puoi prendere quello conservato nei barattoli, spesso abbinato ad altri prodotti. Hai mai provato, ad esempio, la crema di zucca al tartufo?
A San Pietro puoi trovarla e portarla a casa.
Da provare anche le soppressate o le scamorze impreziosite con il sapore unico del tartufo.
E non poteva essere diversamente, visto che si stima che il 40% del tartufo raccolto in Italia provenga dal Molise.
La raccolta è abbondante proprio a San Pietro Avellana, non a caso uno dei Comuni più attivi in seno all’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo.
Le mostre mercato dedicato al tartufo bianco pregiato e al nero
Al principe della tavola sono dedicati due eventi durante l’anno. Nel periodo estivo – a cavallo della seconda domenica di agosto – viene organizzata la Fiera Nazionale del Tartufo Nero Estivo.
Mentre il primo week di novembre è di scena la Mostra Mercato del Tartufo Bianco Pregiato.
In entrambe le occasioni è possibili gustare menù per veri gourmet.
Sia negli stand legati alla manifestazione sia nei ristoranti e negli agriturismi della zona.
Lo sanno bene i tanti visitatori provenienti da tutto il centro-sud per fare incetta di prodotti tipici. Ma anche per vivere la natura circostante.
Molti visitatori rendono più suggestivo il loro viaggio salendo a bordo della Transiberiana d’Italia.
È il treno storico che copre la tratta Sulmona-Carpinone. Offre un tuffo nella natura, nella storia e nelle tradizioni delle aree intere dell’Abruzzo e del Molise.
San Pietro Avellana – nei giorni dedicati alla mostra o alla fiera – è una tappa fissa.
La necropoli di Piano Fusaro
Tartufo a parte, San Pietro Avellana ha tanto altro da offrire. Le sue origini sono infatti antichissime.
Sebbene le prime notizie certe sul borgo risalgano al Medioevo, con ogni probabilità l’insediamento originario è di epoca sannita.
Certo è che in questo territorio sono stati ritrovati reperti risalenti a un periodo che oscilla tra il VII e il VI secolo a.C.
Parliamo della necropoli di località Piano Fusaro, scoperta alla fine del 2004 durante i lavori per la costruzione di un metanodotto.
Il museo civico e archeologico di San Pietro Avellana
Oggi questi importanti reperti sono custoditi in un’ala del Museo civico e archeologico di San Pietro Avellana.
Grazie all’impegno della Soprintendenza del Molise, sono state ricostruite diverse sepolture.
Fra le tombe che riscuotono maggiore interesse spiccano quella della Principessa Bambina e quella del Guerriero.
Ma tutte hanno tanto da raccontare. Nelle tombe maschili vi sono per lo più armi e rasoi.
Mentre in quelle femminili ornamenti, gioielli e utensili impiegati per la tessitura.
Le analisi sui resti ossei hanno permesso di accertare un largo consumo di carne. In altre parole le persone che vivevano in questa area, tutte in buona salute, erano dedite soprattutto alla pastorizia.
Ma questa è solo una tappa della visita al museo. Altrettanto interessante è la sezione etnico-antropologica.
I reperti della seconda guerra mondiale e le tradizioni locali
Diversi reperti bellici – oltre a una serie di foto – ricordano i giorni bui della seconda guerra mondiale.
Il paese, medaglia d’argento al merito civile, fu distrutto nel 1943.
Ma anche la stessa struttura museale ricorda gli eventi bellici: è stato costruito recuperando le pietre tra le macerie.
Nel museo è inoltre possibile riscoprire gli antichi mestieri, come ad esempio quello degli scalpellini.
Ben rappresentate anche le attività legate alla civiltà contadina. Presenti anche costumi d’epoca, alcuni dei quali risalenti al XVII secolo.
In paese è inoltre possibile visitare la chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo.
All’interno c’è una cripta che tra l’altro conserva un reliquario di Sant’Amico, patrono del paese.
Al monaco benedettino è intitolato anche l’eremo immerso nel bosco che a sua volta porta il nome del Santo.
È stato costruito a ridosso dei resti di un monastero risalente al Medioevo.
Vivere il territorio: escursioni fra tratturo e riserve naturali
Proprio i boschi, la natura incontaminata e i paesaggi da cartolina – insieme al tartufo, naturalmente – rappresentano il piatto forte di San Pietro Avellana.
Nel suo territorio passa anche il tratturo Pescasseroli-Candela.
Alcuni tratti sono percorribili, come sanno bene gli appassionati di trekking e gli amanti delle escursioni a cavallo.
Del resto sono numerosi i sentieri per escursionisti presenti a San Pietro Avellana e negli altri paesi della Riserva MAB Alto Molise (Collemeluccio-Montedimezzo).
Alcuni di questi passano proprio nella Riserva MAB di Montedimezzo, a una manciata di chilometri dal centro abitato di San Pietro Avellana.
È stata tra le prime aree naturali inserite nel programma MAB (Man and Biosphere – L’Uomo e la Biosfera), finalizzato alla protezione dell’ambiente.
A stretto contatto con flora e fauna nella riserva di Montedimezzo
Montedimezzo non è semplicemente il luogo ideale per un pic-nic, bensì uno scrigno di biodiversità unico nel suo genere.
Dove per l’appunto ci si può incamminare lungo suggestivi sentieri che si insinuano nei boschi.
In questa riserva, per la gioia dei più piccoli, sono presenti anche diverse specie animali: dai rapaci ai cervi, dagli scoiattoli alle donnole.
Sono per lo più animali feriti che vengono portati a Montedimezzo per essere curati. Per poi essere rimessi in libertà.
Da visitare anche il Museo naturalistico: si può ammirare tutta la fauna locale tassidermizzata. Si possono conoscere i legni e le rocce che caratterizzano il territorio altomolisano.
Nel territorio di San Pietro Avellana è presente anche l’osservatorio astronomico “Leopoldo Del Re”.
È gestito dall’Amministrazione provinciale di Isernia. Per visitarlo – quando possibile – è dunque necessario contattare l’ente Provincia.
Il valore aggiunto: gli abitanti di San Pietro Avellana
Tartufo, natura, storia: San Pietro Avellana ha tutte le carte in regola per offrire al visitatore un’esperienza di viaggio diversa dalle solite.
Un’occasione per gustare fino in fondo i sapori genuini di questa terra, impreziositi dal tartufo.
Un’opportunità per vivere pienamente la natura nelle aree tutelate dall’Unesco.
Ma anche per trascorrere ore piacevoli con la gente del posto. Si crea subito empatia.
I residenti accolgono a braccia aperte il visitatore: lo prendono per mano e gli fanno vivere pienamente tutta la bellezza di questa terra.
Photo credits: Museo civico Arti, Mestieri, Costume e Archeologia San Pietro Avellana; Alto Molise e Riserva MaB; sanpietroturismo.it