A Morrone del Sannio per una passeggiata tra storia, cultura e tradizioni
Tra i borghi più caratteristici del Molise, Morrone del Sannio ha un posto d’onore.
Chiamato lo “spione del Molise” per la sua posizione sulla valle del fiume Biferno, ha origini molto antiche come potrai notare passeggiando tra le stradine del paese e visitando il Complesso Monumentale di Casalpiano.
Un’esperienza avvolta dalla quiete e calma che porterai indubbiamente con te, anche dopo aver salutato Morrone e i suoi abitanti.
Casalpiano: una prova della grandezza storica di Morrone
Il sito di Casalpiano è un’area archeologica con ritrovamenti degni di nota collocata nelle vicinanze del tratturo Celano – Foggia, di cui potrai visitare le tracce rimaste.
Il Complesso Monumentale di Casalpiano è testimonianza della grandezza storica di Morrone del Sannio.
Sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana molto probabilmente di età tardo-repubblicana e occupata fino al tardoantico o alto medioevo
Da non perdere i meravigliosi pavimenti decorati in opus signinum, le decorazioni murarie in opus reticulatum e le terme che facevano parte del complesso.
In questa villa trovò rifugio dopo l’eruzione di Pompei Rectina, amica di Plinio il Vecchio e conoscente di Plinio il Giovane, lo stesso che ne racconta la fuga.
La donna aveva supplicato lo zio dello scrittore ad aiutarla a scappare dalla città con la sua imbarcazione, arrivata successivamente a Morrone la sua presenza nel complesso è supportata da un’iscrizione ritrovata nel sito.
Grazie al grande lavoro svolto, sono riemersi anche i resti di una necropoli con un gran numero di sepolture.
Non sono però stati ritrovati molti corredi funebri ma soltanto oggetti relativi all’abbigliamento del defunto (bracciali in bronzo, fibbie) che hanno permesso di datare la zona cimiteriale tra il VI e VII secolo d.C.
Arrivano invece dal 1017 le prime notizie del complesso religioso formato dalle chiese di Santa Maria e Santa Apollinare.
Si ipotizza che questo centro contenesse vari ambienti come magazzini, forni e stalle.
L’attuale chiesa di Santa Maria è frutto di varie trasformazioni avvenute nel corso del tempo, mentre Sant’Apollinare non esiste più.
Al lato della prima chiesa troverai un rudere monumentale di cui è intatto soltanto il catino, per la grandezza e altezza è probabile che fosse un edificio gotico e quindi successivo al complesso di Santa Maria.
Il rito della Sacra Famiglia
Durante i festeggiamenti dedicati a San Giuseppe nel piccolo borgo vengono accesi grandi fuochi in suo onore che brillano durante tutta la notte.
La bellezza di questa festa però non sta soltanto in questo ma nel caratteristico rito della Sacra Famiglia.
Un uomo, una donna e un bambino vengono scelti tra i più poveri del paese in base alla loro onestà e, per una notte, viene allestita soltanto per loro una tavola piena di cibo.
A servire i tre fortunati sono due camerieri che entrano soltanto quando viene battuto il cucchiaio sul tavolo.
Dopo la conclusione del rito, che viene scandito da varie preghiere, i commensali possono portare a casa tutto ciò che non hanno mangiato.
Una tradizione che permette di comprendere la bontà e genuinità del popolo morronese.