Ad Acquaviva Collecroce si Intrecciano storia, cultura e tradizione

Ad Acquaviva Collecroce si Intrecciano storia, cultura e tradizione

Immagina di viaggiare tra le colline del Basso Molise, dove la terra si piega dolcemente, quasi a nascondere piccoli tesori.

Nascosto tra le colline del Basso Molise, Acquaviva Collecroce si trova in una posizione privilegiata tra i fiumi Biferno e Trigno, in un’area caratterizzata da dolci rilievi e ricca di acqua.

Un borgo che custodisce un’anima antica, fatta di tradizioni millenarie, un mix unico tra cultura croata e molisana. Un luogo che ti accoglie con la sua tranquillità e ti sorprende con le sue storie e leggende.

Acquaviva Collecroce è uno dei tre comuni molisani in cui si parla ancora la lingua slavo-croata, testimone di un’eredità culturale che affonda le radici nel XVI secolo.

Qui, le popolazioni slave giunsero dall’attuale Bosnia ed Erzegovina e Croazia durante il periodo delle migrazioni simultanee agli albanesi, portando con sé la propria lingua e tradizioni che sopravvivono ancora oggi​.

Borgo di storia e simboli

Arrivando nel cuore del paese, la prima cosa che noterai è la Chiesa di Santa Maria Ester, un edificio costruito dai Cavalieri di Malta nel XVI secolo e successivamente ricostruito in stile barocco.

Un dettaglio curioso? La chiesa rivolge le spalle alla piazza principale, poiché la piazza fu realizzata solo dopo la sua costruzione.

Sotto il campanile, puoi scoprire il Quadrato Magico, un antico palindromo misterioso che incanta i visitatori con la sua frase criptica, “ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR“, il cui significato rimane avvolto nel mistero

Paese dalle mille Fontane

Acquaviva Collecroce deve molto alla presenza di acqua abbondante, che ne ha influenzato sia il nome che la scelta del sito. Le fontane disseminate nel territorio testimoniano questa ricchezza e sono parte integrante della vita del borgo.

Tra queste, la Marmarica e il Pisciariello nella parte bassa del Colle, la Fontana Vecchia e la Fontana Nuova più in alto, e la Fontanella, che svetta nella parte più alta del paese.

Ogni fontana ha una storia, alcune di esse erano usate un tempo per il bucato o per raccogliere l’acqua domestica con le cosiddette Tine di rame, portate a braccio dalle giovani donne del paese. Questi momenti di attesa alla fontana erano occasione di socializzazione e, spesso, anche di corteggiamenti​.

La fontana non era solo un luogo pratico ma anche un punto di ritrovo sociale. Negli anni ’70, vicino alla Piazzetta, è stata costruita una fontana zampillante con tre vasche, sormontata da una statua che raffigura un uomo con un fiasco in mano.

Questa struttura, insieme al Fontanino adiacente, offre ancora oggi un’acqua fresca e rigenerante​.

Il cuore delle tradizioni: lingua e cultura Croata

Il legame con la lingua e la cultura croata è forte ad Acquaviva Collecroce. Qui si parla ancora lo štokava-ikava, un dialetto croato che risale alla migrazione delle popolazioni slave del ‘600.

Questo fa del borgo un esempio raro e prezioso di conservazione culturale in Italia, dove la storia si intreccia con le tradizioni ancora vive.

Ogni angolo del paese racconta di questo passato, come il Monumento alla venuta dei Croati, che celebra le origini del borgo e ne sottolinea l’unicità linguistica e storica.

Feste e sapori da scoprire

Le tradizioni popolari di Acquaviva Collecroce trovano la loro espressione più autentica nelle festività, e una delle più amate è la celebrazione del Maj, che si tiene il primo maggio. Questa antica festa, simbolo della rinascita e della fertilità primaverile, ha come protagonista un’imponente struttura a forma di cono dalle sembianze umane, ricoperta interamente di fiori, erbe e primizie raccolti nelle campagne circostanti.

Il “Maj” è il cuore pulsante di questa celebrazione, preparato con cura il giorno precedente, quando gli abitanti si riuniscono per raccogliere e comporre i suoi ornamenti. Il giorno della festa, i canti popolari risuonano per le vie del borgo e tra di essi emerge il celebre verso:

“Ko je reka ka Maja nimaša dokj, jiskod vana ka ga vidiš prokj”“Chi ha detto che il Maja non sarebbe venuto, esci fuori che lo vedi passare”. Con questo canto, il Maj prende vita. Un uomo si nasconde all’interno della struttura e la trasporta per le vie del paese, seguito da una processione di abitanti e visitatori, accompagnata da danze e musiche tradizionali.

La piazza centrale diventa il cuore della festa: compaesani tornati dall’estero e forestieri si uniscono per celebrare insieme, e il corteo fa brevi soste davanti alle case, dove i residenti offrono cibo e vino locali ai partecipanti.

In questo clima festoso e conviviale, il Maj diventa non solo un simbolo di primavera, ma anche un’occasione per rinsaldare i legami comunitari e celebrare la ricchezza delle tradizioni che rendono Acquaviva Collecroce un luogo unico e accogliente

Non mancano le festività religiose, come quelle dedicate a San Michele Arcangelo e San Biagio, momenti in cui il paese si riunisce e celebra con i sapori della cucina locale, come i Kolači, dolci ripieni di mosto cotto​.

Tra i piatti tipici, spiccano i cavatelli con sugo di salsiccia o ventricina, e la caratteristica zuppa di legumi chiamata Varak, preparata in occasione della festa di San Donato.

La tradizione gastronomica di Acquaviva Collecroce riflette l’autenticità del luogo, con sapori genuini e ricette tramandate di generazione in generazione.

Un borgo da vivere lento

Acquaviva Collecroce è un luogo dove il passato e il presente convivono armoniosamente.

Che tu sia in cerca di storia, di cultura o di semplici momenti di pace immersi nella natura, qui troverai un borgo che non ha mai perso la sua identità, ma che, anzi, ti invita a scoprire lentamente ogni angolo, ogni tradizione, ogni fontana.

Photo credits: Associazione culturale “Naš Život” – Comune di Acquaviva Collecroce [Balconi in Fiore].

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