Pietrabbondante, viaggio nella patria del popolo italico

Pietrabbondante, viaggio nella patria del popolo italico

La notorietà di Pietrabbondante è certamente legata alla sua area archeologica.

Il suggestivo borgo montano, costruito tra gli spuntoni rocciosi delle morge, ospita infatti sul suo territorio il più importante luogo di culto dell’intero Stato Sannitico.

Si tratta del Santuario Italico e del complesso architettonico che lo circonda, originatosi intorno a un primo edificio di culto di cui si hanno notizie già a partire dal V e IV secolo avanti Cristo.

All’epoca la sua funzione non era semplicemente religiosa, ma anche politica. Fungeva, difatti, anche da punto di raccordo per un’ampia comunità sannitica. E intratteneva stretti legami con l’esercito.

Cambiò volto una prima volta tra il IV e II secolo a.C, quando fu realizzato il tempio ionico, e una seconda volta in seguito alla distruzione per mano di Annibale, nel 217 a.C. Il secondo tempio con l’annesso teatro, invece, fu costruito agli inizi del I secolo a.C. Rispecchia il tradizionale schema ellenistico, pur con delle influenze latine e campane.

Oltre ai templi e al teatro, l’area archeologica comprende anche una serie di botteghe romane sorte intorno a un porticato sorretto da colonne.

Gli scavi successivi hanno portato alla luce una serie di costruzioni connesse agli edifici di culto. Tra questi spiccano i resti di una domus publica.

Alla scoperta del Teatro che si affaccia sulla Valle del Trigno

Se la rilevanza storica del sito è indiscussa, lo è altrettanto quella meramente legata all’estetica.

Gli edifici, in particolare il tempio-teatro, sono collocati in una posizione particolarmente scenografica. Con un’altitudine di circa mille metri, il complesso archeologico offre un affaccio molto suggestivo sulla Valle del Trigno e sulle montagne. E una veduta bellissima sui paesi circostanti.

Il punto di forza del sito è senz’altro rappresentato dal teatro. Nel corso degli anni, come avvenuto per una larga parte di monumenti di epoca romana, i blocchi in pietra sono stati smantellati e riutilizzati per la costruzione del paese.

Ciò ha fatto sì che dell’antica costruzione siano arrivati fino a noi, oggi, solo i primi tre ordini di sedili. Ma ciò non ne sminuisce la bellezza.

I sedili, infatti, hanno delle caratteristiche esclusive. Innanzitutto presentano delle spalliere sagomante, per aumentare il comfort degli spettatori.

Inoltre i braccioli terminali di ognuna delle tre file di sedute sono scolpiti in modo da raffigurare delle zampe di leone alato.

L’ultima fila di sedili, invece, era sormontata da due statue di Telamoni, presenti ancora oggi. Si pensa che le due figure sorreggessero, un tempo, ulteriori elementi ornamentali. Probabilmente delle sfere di pietra.

La necropoli e le armi dei guerrieri

Nel corso dell’Ottocento gli scavi hanno portato al ritrovamento di un significativo numero di armi, appartenenti agli antichi guerrieri, e di iscrizioni in lingua osca.

L’equipaggiamento militare comprende elmi e schinieri di pregevole fattura. Le iscrizioni, invece, forniscono indicazioni sulla costruzione dell’area stessa.

Questi reperti si trovano attualmente conservati presso il Museo Archeologico di Napoli.

A circa 400 metri dall’area del Santuario Italico l’attività di scavo ha consentito di individuare, in località Troccola, quella che si ritiene essere una necropoli del V-III secolo avanti Cristo.

Tre sono le tombe che finora sono state rinvenute. Due appartengono a giovani adulti ed una a un bambino.

Presente anche un corredo funerario composto da suppellettili in ceramica e manufatti in metallo. Tra questi spiccano alcuni cinturoni e delle cuspidi di lancia.

Trekking sul Monte Saraceno, tra storia e ambiente

Tra le tracce dei Sanniti che possono essere ammirate ancora oggi a Pietrabbondante c’è, poi, la rocca fortificata.

Oggi sono stati individuati solo tre brevi tratti di cinta muraria, che dovevano appartenere al sistema difensivo posto lungo l’area di Monte Saraceno che raggiunge la zona archeologica.

Possono essere visitati percorrendo un piacevole itinerario immerso nella natura. Oltre alle evidenze storiche e culturali, Pietrabbondante ha tanto da offrire anche agli amanti della vita all’aria aperta.

Monte Saraceno è senz’altro una delle mete più frequentate dagli appassionati di trekking. A seconda delle stagioni, vi si può ammirare una ricca vegetazione.

Cerri, faggi, aceri, carpini, noccioli e cornioli sono le essenze più presenti sul territorio.

Quanto alle fioriture, inoltre, in questa zona è possibile trovare il giglio rosso, l’orchidea selvatica, la primula e il ciclamino napoletano.

I boschi sono popolati prevalentemente da lupi, tassi, volpi, ghiri e da rapaci come, ad esempio, il nibbio reale.

La ricchezza della fauna è dovuta anche al fatto che Monte Saraceno ricade all’interno della Riserva MAB di Collemeluccio-Montedimezzo. Un’area protetta aderente al programma Man and Biosphere dell’UNESCO.

Photo credits: Beniculturali.it

×

Ciao!

Chatta con noi su WhatsApp o inviaci una mail a
info@molisensi.com

× Possiamo aiutarti?