Dimora del culto religioso e del gotico Molisano
Castelpetroso, incantevole borgo montano del Matese, si distingue per la sua storia ricca di spiritualità e miracoli.
Il caratteristico andamento a ventaglio delle abitazioni nel centro storico è testimonianza di un’antica presenza, presumibilmente un castello, di cui oggi resta solo il nome.
Nel corso del secolo scorso, la fama di Castelpetroso ha conosciuto un’impetuosa crescita grazie alla sua profonda vocazione religiosa. Verso la fine del XIX secolo, dopo le apparizioni mariane alle pendici di Monte Patalecchia, fu avviata la costruzione della più grande Basilica Santuario della regione, dedicata a Maria Santissima Addolorata, un gioiello architettonico in stile neogotico completato nel 1975. La basilica, incorniciata dagli aspri rilievi montuosi, assume un’aura ancora più suggestiva durante l’inverno, quando è avvolta da un velo di neve.
Il 22 marzo 1888, Castelpetroso fu il luogo di un evento straordinario: una contadina ebbe una visione della Madonna accanto al Cristo morto davanti a una grotta illuminata. Da quella grotta sgorgò una sorgente le cui acque miracolose guarirono il figlio del direttore della rivista mariana “Il Servo di Maria”, Carlo Acquaderni, dalla tubercolosi ossea.
Questo miracolo ispirò Carlo Acquaderni e il vescovo Palmieri a raccogliere fondi per la costruzione del Santuario. L’architetto bolognese Gualandi, esponente del Neogotico italiano, progettò la basilica utilizzando pietra locale lavorata dai fratelli Chiocco di Oratino e Pasquini di Pietrasanta.
È possibile, per i più allenati, percorrere la Via Matris fino al luogo delle apparizioni.
Castelpetroso, oltre a essere un luogo di straordinaria bellezza naturalistica nel cuore del Molise, rappresenta un punto di incontro tra storia, cultura e spiritualità.
