Campobasso, la città che non ti aspetti

Campobasso, la città che non ti aspetti

Un giorno è sufficiente, penserai, per scoprire una piccola cittadina di poco meno di 50mila abitanti.

Eppure Campobasso è uno di quei luoghi che dice tanto ai non turisti, a quei viaggiatori che non sono interessati soltanto ai monumenti e ai grandi musei.

Campobasso sussurra alle orecchie di chi ha voglia di ascoltare storie nuove, diverse.

E ce ne sono tantissime, sparse in tutta la città, narrate da piccoli particolari che sfuggono ai più.

Servirebbero almeno tre giorni per un giro completo della città.

Ma se si ha a disposizione una sola giornata, nessun problema. Ti sveliamo cosa fare e cosa vedere in un solo giorno.

Dentro le mura della città

La storia di Campobasso ha origini molto antiche.

Le sue origini sono riconducibili a un insediamento preromano sul tratturo.

Successivamente si arricchisce di una fortezza.

Viene riportata a nuova bellezza da Nicola II Monforte, intrepido condottiero del XV secolo.

Modellò tutta la collina e il resto delle abitazioni, cingendole con una fortificazione tuttora esistente.

Un circuito murario con torri e porte che, ancora oggi, isola magicamente il centro medievale della città.

Ma ora partiamo alla scoperta dei tesori della città.

Dal Castello Monforte al Museo Sannitico

Sulla sommità della collina c’è il Castello Monforte. Offre una vista spettacolare sulla città e sul resto della piana.

Scendendo, si incontrano le chiese romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo.

Introducono ai quartieri antichi, ai nobili palazzi rinascimentali.

Tra questi spicca Palazzo Mazzarotta: ospita il Museo Sannitico.

Non meno interessante Palazzo Pistilli che accoglie una pregevole collezione di opere d’arte.

I musei sono incredibilmente ricchi, in particolare il Museo Sannitico.

Racconta la grande storia dei Sanniti, grazie a migliaia di reperti provenienti da tutta la regione.

Arrivati al largo San Leonardo – dove affaccia l’omonima chiesa – si passa davanti alla statua di Fred Bongusto.

Poi si procede verso il Teatro Savoia e la Cattedrale, cerniera tra il borgo medievale e i quartieri commerciali rinascimentali.

Dalla disputa tra Crociati e Trinitari alla processione dei Misteri

Proprio qui, durante il Medioevo, nella zona dei mercati e delle botteghe, nacque la disputa tra Crociati e Trinitari.

I primi facevano parte della Congrega della chiesa di Santa Maria della Croce, antiche famiglie dentro le mura.

Mentre i secondi della neonata chiesa della Trinità (poi Cattedrale), nuove élite commerciali della città.

La storia d’amore, tragica, di Fonzo e Delicata, appartenenti alle due fazioni, anticipò la pace avvenuta solo nel 1587, in occasione della Quaresima.

Da allora, le due congreghe hanno lavorato allo sviluppo della città e dato nuovo impulso, insieme, alla processione de I Misteri.

È l’evento più rilevante che anima le strade cittadine ogni anno, da secoli, in occasione del Corpus Domini.

Il fascino degli Ingegni del Di Zinno e il Museo dei Misteri

Durante la processione l’attenzione è tutta per gli Ingegni, realizzati dall’artista campobassano Paolo Saverio di Zinno.

Custoditi nel Museo dei Misteri, furono fatti realizzare nel ‘700 appositamente per questa singolare processione figurata che mostra l’anima popolare della città.

L’anima antica che onora la tradizionale processione calandosi nei panni, letteralmente, di santi e demoni, angeli e diavoli per raffigurare 13 scene sacre, portate a spalla da squadre organizzate di portatori.

L’impatto visivo è unico. Genera stupore e ammirazione fra i tanti visitatori che si danno appuntamento a Campobasso per assistere dal vivo a questa processione.

La passeggiata sul corso e i murales del quartiere San Giovanni

E infine, per chiudere in bellezza la giornata a Campobasso, è d’obbligo la passeggiata sul Corso e lungo via Mazzini, l’antico percorso tratturale.

Da non perdere, prima dell’ultimo saluto alla città, un giro del quartiere San Giovanni.

È una delle tante zone popolari del capoluogo, arricchita da enormi e splendidi murales.

Sono stati realizzati dai più famosi street artist del mondo, nell’ambito dell’ormai decennale e famosissimo festival Draw the Line.

 

Photo credits: Primopianomolise.it e Primonumero.it

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