Pesche, paese incantato che scala la montagna

Pesche, paese incantato che scala la montagna

Sembra davvero uscito da una fiaba l’antico borgo di Pesche, comune a pochi chilometri da Isernia costruito sul fianco di Monte San Marco.

A conferirgli il suo aspetto incantato è il fatto che sembra letteralmente ‘scalare’ la montagna. Il nucleo storico del centro abitato si inerpica su un pendio così ripido che pare tenuto insieme da un incantesimo.

Visto dalla valle il colpo d’occhio è decisamente notevole. In particolare dopo il tramonto, quando all’accendersi delle luci artificiali il borgo acquisisce un’atmosfera ancora più suggestiva.

Non a caso Pesche è noto come il borgo-presepe, poiché le abitazioni in pietra chiara – arroccate le une sulle altre – ricordano i manufatti artistici della tradizione partenopea.

Soprattutto nei mesi invernali, con i comignoli che fumano e i tetti coperti di neve.

Visitarlo significa concedersi un’esperienza non comune: i vicoli stretti e ripidi lo rendono accessibile più che altro a piedi o sulle due ruote.

Ciò consente di poterlo esplorare con calma, procedendo di piazzetta in piazzetta fino al punto più alto.

Ogni tappa di questo percorso, che si snoda nel silenzio poiché il numero di abitanti che risiede ancora nella parte vecchia si è ridotto nel corso degli anni, regala vedute bellissime sulla valle sottostante.

Una volta giunti sul punto più altro del paese, in cui sorgeva il castello, è possibile ammirare un panorama che spazia fin oltre la città di Isernia. E su cui spicca la Basilica di Castel Petroso.

Centro storico: le croci stazionarie, la Chiesa della Madonna del Rosario e i resti del castello

Procedendo dal basso verso l’alto – percorso quasi obbligato per poter visitare il centro storico – il primo punto di interesse in cui ci si imbatte è la Chiesa della Madonna del Rosario.

Le sue origini risalgono al 1500, quando i monaci benedettini la edificarono dedicandola a Santa Scolastica e San Benedetto.

Le modifiche avvenute nel tempo l’hanno portata alla forma attuale, grazie alle opere commissionate dall’Arciprete Silvestro Biondi tra il 1727 e il 1759.

La Chiesa presenta diversi elementi di pregio. Come il bel coro ligneo, il fonte battesimale settecentesco, gli altari laterali decorati da colonne marmoree.

Esternamente, l’elemento più significativo è dato dalla scenografica scala risalente al ‘700.

Continuando a salire si raggiunge la terrazza panoramica, che accoglie uno degli elementi più particolari che contraddistinguono Pesche.

Ad adornare il parapetto della piazza, infatti, sono state collocate cinque bellissime croci stazionarie.

Ciascuna di forma diversa rispetto alle altre, sono posizionate ognuna su una stele di pietra.

La loro datazione non è certa, ma dalle similitudini con altre croci rinvenute nel territorio si può ritenere che risalgano al 1700.

La tappa finale di questo itinerario è data dai resti del castello, nella zona più a Nord del borgo antico.

Oggi, purtroppo, molte parti della struttura sono andate perdute. Tuttavia le torri, le mura e le altre parti che si sono conservate fino a noi meritano senz’altro una visita.

Il castello ha origini normanne e ha una pianta di forma pentagonale. Dal mastio si diramano due linee di mura che conducono fino ai torrioni.

A protezione della fortezza sorgono delle ulteriori mura di cinta a perimetro quadrangolare, rafforzate da quattro torri di avvistamento.

A tu per tu con la natura incontaminata: la Riserva naturale orientata

Per chi ama le escursioni, o desidera rilassarsi a contatto con la natura, la Riserva naturale orientata di Pesche è una meta da non perdere.

Nata nel 1982, l’area protetta si estende su una superficie di 552 ettari contrassegnati da un’elevata biodiversità.

I suoi confini vanno da Monte Totila al centro abitato di Pesche e le sue quote spaziano dei 640 ai 1.130 metri sul livello del mare.

Secondo gli esperti, tra gli aspetti peculiari della riserva c’è quello di rappresentare un anello di congiunzione tra la regione bioclimatica mediterranea a la regione bioclimatica temperata.

Per quel che riguarda la Flora, nella Riserva orientata sono presenti specie appartenenti alla regione Mediterranea, che in Molise sono generalmente poco frequenti da trovare.

Dal punto di vista orografico, il territorio è molto variegato. Si passa da zone aspre ad aree più dolci fino a ad ambienti in cui sono presenti balzi verticali molto pronunciati.

Tra le unicità della Riserva si segnala la presenza di una specie animale piuttosto rara. Si tratta del Tritone, un anfibio che vive nelle acque della Fonte Maiuri.

Ciò è indicativo anche della ricchezza della fauna che abita questi luoghi.

Numerose sono le specie di uccelli, mammiferi e rettili che vi dimorano.

Lupi, cinghiali, volpi, tassi e donnole, ma anche gufi, poiane, falchetti, taccole e coturnici.

In questo scenario naturalistico rigoglioso stupisce quasi imbattersi nella presenza di manufatti realizzati dall’uomo.

Nelle aree più vicine all’abitato di Pesche, però, sono presenti delle particolari costruzioni, conosciute con il nome di “Toloj”.

Sono delle strutture circolari, in pietra, che avevano lo scopo di offrire riparo ai pastori in caso di intemperie.

Photo credits: Tommaso Labella

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