L’arte e la storia di Civitacampomarano

L’arte e la storia di Civitacampomarano

Una delle più famose caption legate al Molise è “instagrammabile” proprio a Civitacampomarano dove, su un muro diruto del centro storico, in via Garibaldi, è immortalato il motto “Il Molise non esiste, resiste”.

E, forse, nessun paese del Molise incarna il concetto di resilienza meglio di questo piccolo borgo a metà strada tra la valle del Biferno e quella del Trigno.

Negli ultimi anni, Civitacampomarano, appena 400 abitanti, ha dato prova di un’incredibile capacità nel superare le difficoltà di un piccolo centro dell’Appennino.

É riuscito a valorizzare, con un grande impegno da parte della comunità, il suo centro storico e le sue tradizioni a tal punto da meritare la ribalta nazionale e internazionale.

Il centro storico e il castello

Il borgo di Civitacampomarano è uno dei borghi antichi più belli del Molise. In parte danneggiato da una frana, nel corso dei secoli è stato protagonista di numerose e importanti vicende storiche.

Come testimonia la presenza del maestoso castello, uno dei più grandi e meglio conservati della regione.

Grazie ad un sapiente restauro è possibile visitarlo interamente ed esplorare le scuderie, le cantine, la cucina, la dispensa, il piano nobile, le torri, il camminamento di guardia e le prigioni.

Un viaggio nel Molise del XV secolo che lascia incantati, a partire dal portale in stile catalano-aragonese. Questo, grazie ai suoi stemmi, racconta l’affascinante storia del tradimento di Paolo di Sangro, famoso capitano di ventura.

Il castello di Civitacampomarano, infatti, fu la ricca ricompensa di questo condottiero, fedelissimo alla corona angioina.

Durante la battaglia nella Piana di Sessano contro gli Aragonesi per la conquista del Regno di Napoli nel 1442, decise di tradire la corona francese e di combattere dalla parte degli spagnoli al grido: “Aragona, Aragona!”.

È sotto il dominio di Paolo di Sangro che il primo nucleo del castello (già esistente da oltre due secoli) viene trasformato in una bellissima fortezza martiniana.

Gli Aragonesi, infatti, temendo un colpo di coda da parte dei francesi, assoldano un esperto di fortificazioni, il senese Francesco di Giorgio Martini. Avrà il ruolo di adeguare il castello di Civitacampomarano e altri importanti castelli del loro nuovo regno (anche in Puglia e Abruzzo).

L’architetto senese trasformò il castello in un’invincibile fortezza e realizzò un sofisticato sistema di fortificazioni, in parte ancora visibili, che includeva il borgo antico.

Patria di intellettuali e rinomati professionisti (medici, avvocati, notai etc.) il paese è molto noto per aver dato i natali a Vincenzo Cuoco, Gabriele Pepe, Raffaele Pepe e Marcello Pepe. Filosofi, politici e patrioti, protagonisti della nascita della Repubblica Napoletana del 1799.

Cvtà Street fest

Il centro storico è ricco di bellissime architetture (tra cui la pittoresca “casa del mercante”). Offre anche incredibili scorci panoramici sui calanchi, caratteristiche formazioni rocciose (simili a quelle del nord della Puglia) dichiarate sito di interesse comunitario.

Queste dialogano con opere di artisti di fama internazionale realizzate nell’ambito dell’annuale festival di street art Cvtà Street Fest.

Oggi, la rigenerazione urbana attraverso l’arte contemporanea non stupisce più ma diversi anni fa.

In questo piccolo borgo interno del Molise, pensare di realizzare un’opera artistica in strada, con colori sgargianti e grafiche contemporanee, era qualcosa di incredibilmente anomalo.

Questa, perciò, è la storia di un miracolo appenninico realizzato grazie alla tenacia e alla resilienza di questa piccola comunità. E, soprattutto, al contributo di una street artist di fama internazionale di origini civitesi: Alice Pasquini.

Invitata dalla locale proloco, Alice accetta di buon grado di tornare nella terra dei nonni e dà vita ad un percorso artistico ma anche personale che interpreta un paese antico e spopolato con gli occhi dell’arte contemporanea.

Le prime opere sono talmente incredibili e così significative che fin da subito attirano la stampa locale e nazionale e tantissimi turisti.

Partendo da questa esperienza, tutta la comunità si mette in gioco. Dal 2016 Alice è il direttore artistico di uno dei più importanti festival di street art d’Italia.

Tra gli artisti che hanno partecipato negli anni, alcune delle più importanti firme del mondo della street art mondiale. Icks, Biancoshock, David de la Mano, Hitnes, 2501, Jan Vormann, Thiago Mazza, Pablo S. Herrero e tantissimi altri.

Durante questo evento, che si svolge agli inizi di giugno, tutti gli abitanti di Civitacampomarano partecipano all’organizzazione con grande impegno.

Curano le residenze artistiche, organizzano workshop per la valorizzazione dei prodotti tipici, accompagnano e informano i turisti, animano le strade e le piazze del paese come in una grande festa popolare.

È la nuova tradizione di una intera comunità, piccolissima, che si stringe intorno a quei muri così antichi che parlano con il cuore alle nuove generazioni di una lotta titanica contro lo spopolamento.

Curiosità

Il paese è rinomato per i “ciell” (uccellini), biscotti ripieni che, anticamente, venivano preparati soprattutto in occasione di matrimoni e celebrazioni importanti.

I ciell, realizzati ancora esclusivamente a mano in casa e in un solo forno nel centro storico del paese, hanno ottenuto il marchio De.Co. (Denominazione Comunale) del Comune di Civitacampomarano ma sono una tradizione diffusa anche in altri paesi della zona.

Questi biscotti, beneauguranti secondo la tradizione, sono decorati in superficie grazie a delle speciali pinzette dentate che sono realizzate appositamente da un artigiano specializzato.

Foto Credits: Vaghis, Teleregione Molise

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